“Avevamo ferite che si completavano. Si tratta di qualcosa di cui nemmeno sei conscio quando succede ma, ripensandoci, scegli una persona proprio per qualcosa di imponderabile che ti colpisce” Joan Baetz su Bob Dylan




I'll drink life to the lees..
“Avevamo ferite che si completavano. Si tratta di qualcosa di cui nemmeno sei conscio quando succede ma, ripensandoci, scegli una persona proprio per qualcosa di imponderabile che ti colpisce” Joan Baetz su Bob Dylan
Non so bene a quel tempo a cosa pensassi, se non che finalmente avrei oltrepassato la soglia dell’università, con una tesi faticata che non avrei potuto sentire più mia. Ma una cosa adesso la so, ovvero che gli esami da lì a poco non sarebbero finiti, ma anzi..la cosa meravigliosa della vita è che non finisce mai di metterti alla prova, e per una alle quali le sfide altro non sono che benza che ne accendono il moto, beh, è solo regolarità. Ah, non so dirvi bene che cosa mi abbia dato in maniera pratica la mia laurea, (in un mondo dove senza subbio conta di più avere like, essere influencers, o youtubers o si salvi chi può) se non che quel preciso giorno lì si annoveri tra i momenti più belli della mia fanciullezza..
Ma una cosa, rivedendo con una certa saudade questa foto, l’ho imparata: non dimenticarti di chi è sempre stato là di fronte ai tuoi ‘progressi’ e ai tuoi traguardi, perchè alla fine ciò che davvero conta è il cammino ed esserselo goduto in buona compagnia.
Che poi diciamocelo.. di sicuro riconosco da chi abbia imparato a posare con no-chalance, ma sempre e solo con la metà del suo stile.
Grazie di cuore nonno, e grazie alle splendide persone che ci sono sempre state.