Il mio posto nel Mondo

Nella costa settentrionale dello Yucatan, affacciato sul Golfo del Messico, Rio Lagartos è un piccolo villaggio di pescatori molto tranquillo dove sembra che il tempo si sia fermato.

E’ qui il mio posto nel mondo: non appena ho intravisto la riva del Rio, così ricca di barchette dalla forma particolarissima e contorniate da sfumature verdi azzurre e lilla dell’acqua tutto attorno, un senso di estrema pace e serenità mi ha avvolta d’un tratto.

E’ proprio vero che esistono posti ricchi di vibrazioni alte e di energie inspiegabili: Il nome Rio Lagartos, letteralmente fiume degli alligatori, è stato esteso anche alla Biosfera circostante, diventata riserva naturale protetta dall’Unesco nel 1979, e la sua origine deriva da un’errata interpretazione dei coloni spagnoli, i quali arrivati sul posto pensarono che la grossa laguna che si trovarono davanti fosse in realtà un fiume e non un’insenatura marina.

Ci sono fenicotteri, mangrovie, a tratti- quasi celati- coccodrilli che si ergono spavaldi. E ancora saline, di un bianco quasi sfavillante e piante di ogni genere.

Ma è al tramonto che quel minuscolo luogo del cuore si dipinge in tutto il suo splendore:

arancio, rosa, porpora, celeste, grigio, viola, blu.. è difficile se non impossibile descrivere con cura lo spettacolo di sfumature di colori e di pennellate delle tinte di cui si veste il cielo. Una meraviglia per gli occhi che sembrano commuoversi di fronte a cotanta bellezza. E in quel momento una brezza di vento leggero mi accarezza il volto, mi secca leggermente gli occhi, che nel frattempo si erano fatti lucidi, e i gabbiani lanciano un fischio per dar inizio alle loro danze.

Se esiste il Paradiso“-penso- “Esso deve essere molto simile, se non uguale, al tramonto leggero e silenzioso di Rio Lagartos”

Ecco che mi viene in mente quella canzone così intensa e familiare che diceva:

Y el tiempo se escurrió
Y sus ojos se le llenaron de amaneceres
Y del mar se enamoró
Y su cuerpo se enraizó en el muelle..”
(En el Muelle de San Blas- Manà)

E ora, dimmi, dove hai assaporato la tua pace interiore che ti portava a pensare che in quel momento, in quel preciso istante, in quel luogo, tu fossi esattamente dove avresti dovuto essere?

Io, in fondo, lo so e l’ho saputo appena i miei piedi sono atterrati in quella landa magica e salmastra, dalla semplicità quasi dimenticata.

Una piccola grande Poesia che porterò sempre con me.

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